Articolo originale in spagnolo scritto da Gustavo Illescas, comparso ne “Centro de Medios Independientes” il 7 aprile 2016
Con lo slogan “siamo tutte e tutti il Nord di Huehuetenango”, l’Assemblea dipartimentale dei Popoli di Huehuetenango (ADH), insieme a diverse organizzazioni sociali e autorità comunitarie, sono partiti il 6 aprile dal municipio di Huehuetenango direzione municipio di Santa Eulalia, dove si realizzò la prima tappa. Per il giorno seguente, il 7 aprile, si celebrò il 3° anniversario della resistenza “Nuevo Amanecer” in Santa Cruz Barillas, ubicata nella comunità di Poza Verde.
La resistenza “Nuevo Amenecer” è nata in seguito al fatto che il governo dell’ex-presidente Otto Pérez Molina aveva imposto uno stato d’assedio in Sanza Cruz Barillas, nel maggio del 2012, dove si realizzarono violazioni ai diritti umani, incluse detenzioni illegali massive contro i leader del movimento q’anjob’al e a coloro che si oppongono ai progetti idroelettrici dell’impresa Hidro Santa Cruz SA (proprietà dell’impresa transnazionale spagnola Hidralia).
Nonostante le costanti assemblee comunitarie e ai documenti firmati dalle autorità locali, dove le comunità hanno espresso il loro rifiuto all’impresa, ciò non ha impedito di entrare abusivamente e violentemente al bacino del fiume q’an b’alam. Per questa ragione il 7 aprile 2013, le comunità hanno deciso di emulare la resistenza di “La Puya” e stabilire una resistenza pacifica nel cammino comunitario utilizzato illegalmente dall’impresa per arrivare al fiume. Tuttavia i lavoratori hanno continuato ad entrare ma il 22 aprile di quest’anno, in un’assemblea comunitaria dove si firmarono atti, gli impiegati si sono impegnati a non tornare finché la situazione non veniva chiarita.
I lavoratori, supportati dall’impresa, hanno presentato una denuncia contro Arturo Pablo Juan Francisco Juan Pedro e Adalberto Villatoro Hernandez, i quali, a causa di questa situazione si trovano in carcere preventiva dal 26 Febbraio 2015, accusati dei crimini di minacce, incitamento alla cospirazione, riunioni e manifestazioni illegali e, successivamente, sono stati aggiunti rapimento e sequestro.
L’8 aprile, la Carovana è arrivata nel vicino comune di San Mateo Ixtatán in cui le organizzazioni nazionali e internazionali per i diritti umani si sono unite, al fine di verificare la situazione dei difensori dei diritti umani. Gli obiettivi di una verifica a San Mateo Ixtatán è quello di ascoltare la denuncia delle comunità della micro-regione Ixquisís, le quali si sentono minacciate dall’azienda Promoción y Desarrollos Hídricos S.A. che, attraverso la società israeliana Solel Boneh, costruisce le idroelettriche San Andrés e Pojom II, sul bacino dei fiumi Pojom, Negro, Yalhuitz (Primavera), Varsovia e Palmira (terzo flusso). Le dighe sono proprietà della famiglia Rodas Marzano la quale ha ottenuto un prestito dal BID (Banca Interamercana per lo Sviluppo) attraverso la Corporazione Interamericana d’Investimenti (CII) per la costruzione.
In conclusione, la Caravana della dignità si propone per dare un appoggio solidale alle comunità in resistenza e documentare le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle imprese PDHSA, Solel Boneh, la Polizia Nazionale Civile e l’esercito guatemalteco che dal 2014, è stanziato in una base militare nella stessa regione.
Anna, Guatemala, 13.4.16